Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio

MUSEO DELL'ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA IN ESILIO

Il progetto ideato da Cesare Pietroiusti, in collaborazione con Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco, intende raccogliere su tutto il territorio italiano opere realizzate da personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione mediatica.
Il Museo non avrà una sede fisica fissa: concepito come entità nomade sarà esiliato presso istituzioni museali e associazioni culturali estere.

lunedì 7 novembre 2011

"Movimento : non rompeteci il razzo" testo di Giuliano Nannipieri sulla sua futura performance a Metropoliz

Movimento : non rompeteci il razzo ( e soprattutto non rompiamocelo o almeno facciamolo con poesia)

Non  riesco a scrivere ne a leggere…. mi si è vertiginosamente abbassata la vista così ho comprato, a dieci euro, un paio di occhiali “ da vicino” in un market cinese: non riesco ad usarli  per  più di dieci minuti dopo di che vengo preso da  una sorta di nausea, un capogiro una vertigine ….che mi sottraggono allo studio, alle pratiche di lettoscrittura : torno così finalmente all’oralità, ai canti,  alla campagna da cui provengo, alle veglie e alle narrarazioni; la caduta della vista mi emancipa definitivamente da tutti i supporti: dalla carta, dalla stoffa, dalla tela, dai monitor…dall’ obbligo di trasferire pensiero su supporto presunto duraturo permanente ……. desidero solo ballare mangiare dormire fare l’amore …

Movimento uno: caduta del lavello / acquaio

Fuggito in cucina con vertigini da lettura, nel rifugio del “ rigovernare”, “fare i piatti”in un percorso di lotta quotidiana all’ entropia domestica,  ho sentito  all’improvviso cedermi di fronte la pesante struttura dell’acquaio (non starò qui a raccontare dello spavento e di come sia  riuscito ad evitare in exstremis che un pesantissimo acquaio di maiolica mi crollasse sui piedi con chissà quali nefande conseguenze - piuttosto mi dilungherò sul chiosare le differenze fra acquaio e lavello, collocandomi io nella schiera di coloro che dicono comicamente acquaio.
 Evocare la danza del fanciullo eternamente giocante  pas paizon serve a richiamare l’aion  il cosmocaos originario, l’aiola che con etimo analogo contiene l’ordine disordine della natura, lo sciame, l’aiolo cosmico; ecco così  che l’acquaio mi pare come l’aiola dell’acqua, il luogo deputato all’ordine sciamante dell’acqua, l’acquaio come luogo di addomesticamento , in cui l’acqua è to perform, addestrata imbrigliata e tuttavia non imprigionata; passa, gioca, lavora e se ne va via, come i semi dalle aiole, come le api dall’alveare, come la materia dai vari cosmo.
L’ acquaio mi è crollato sui piedi, mi è crollato addosso un sistema di organizzazione del tempo, sono in fuga …ma i piedi sembrano salvi…
Mentre il lavello evoca il fare funzionale, il lavare appunto piuttosto che la materia cui lo spazio è vocato; acquaio conseguentemente  è il luogo della acque, c’è qui il rispetto per il divino sebbene usato, asservito - con la consapevolezza della grazia che questi accorda; acquaio: sacrario delle acque, aiola delle acque. Lavello invece nomina la funzione, spoetizza, riduce ad un visus dell’umano che altro non è  se non ciò che fa. Ma in toscana l’umano non si riduce alle opere e le opere anzi sono belle e acquistano un senso perché sono un riflesso dell’umano, del segreto umano che rinvia al divino, alla natura, al cosmo anzi all’aion nel suo complesso : poterlo illusoriamente imbrigliare è solo teatro, il corpo è un teatro, uno dei tanti  teatrini del cosmo; il corpo  è l’acquaio della natura, del cosmocaos che manifestiamo- ecco ci potremmo nomare cosmocaosaio. Di contro con etimi maniacal ludici potreste oppormi il lavello  d’oro-  rapidamente ribatto che non mi interessano percorsi iniziatici, ne soggetti buoni per il cinema americano ; di base è già troppo quello che possediamo: il nostro problema non è trovare qualcosa ma liberarci di quello che abbiamo, liberarci del troppo-  donare piuttosto che conquistare ……….anche delle sperimentazioni sui neutrini se ne potrebbe fare a meno, come di aerei da guerra miliardari del resto

E qui parlo di lepre lunare :

Capisco dunque il bisogno di fuggire  per liberarsi da ciò che ci circonda- fuggire sulla luna per liberarsi di gagj e del capitalismo imperante……. come liberarsi del capitalismo ?: andando sulla luna appunto ! Benissimo ! Vi seguo

Appunti 2

Mentre tenevo l’acquaio premendoci contro il corpo, il sesso, le cosce perchè non crollasse rovinosamente pensavo che non avrei retto a lungo- sono rimasto così per  un ‘ora- poi preso da furia e disperazione con un piede sono riuscito a mettere una sedia ed il tavolo a contrasto con l’acquaio  bloccandolo. Nei giorni successivi vista la pesantezza straordinaria si è posto il problema dello smaltimento, fra le ipotesi si è profilata quella del romperlo- previa copertura con tappeti – a mazzate: non ce l’ho fatta mi dispiaceva……è di un bianco porcellana con riflessi davvero a tal punto evocativi, che non si poteva toccare e poi pensando a tutta l’acqua che c’era passata trasformando la casa in uno snodo di materie ..fluidificandola…inoltre messo così, lontano dalla parete, isolato mi è apparso come un’ astronave, una navicella lunare appunto. Quando mi hai telefonato avevo letto da pochi minuti un testo sulla mitologia cinese in cui si racconta della lepre lunare…  la coincidenza non poteva non fare testo visto il progetto di cui mi avevi parlato: 
la lepre fa un filtro, vive sulla luna, e prepara un filtro, un elisir :”pesta in un mortaio l’essenza dell’immortalità” 
L acquaio in realtà beve/ non divora– entra in contatto, deterge digerisce - in fase preparatoria e di smaltimento, riordino - tutto quello che noi mangiamo…incontra in forma di traccia, residuale;  ecco ad essere anaiplatonici e piuttosto nomadici, parlerei di "essenzialità" per ciò che resta, per l’inafferrabile…. penso al sugo che resta ostinatamente aderente al piatto e che non viene mangiato a meno che non se ne colga l’essenza- della pasta appunto- facendo la scarpetta: ora l’essenziale sfuggito al desco nell’acquaio si mischia ad acqua e solventi producendo un elisir che trascina fuori dalla casa il tutto verso il mare e rende il tutto nuovamente disponibile? in un percorso analogo a quello che il cibo fa dentro di noi  rendendoci transitoriamente immortali,,,, 
  Mortaio…..luogo in cui la morte sta come in aiola….. macinare fino ad atomizzare a rendere la materia nuovamente usabile: morte come scomposizione essenziale: :mi penso  disidratato dopo i processi di marcescenza e perdita dei liquori corporei e poi triturato dalla morte: materia pronta a riprendere nuove posizione nel cosmocaos, una particella sul naso di un cane in un piccolo paese sugli appennini , altre per un po’ volanti, alcune nella cacca/ bava di una lumaca , altre nel guscio d’uovo di una tartaruga, certe nella carta di quaderno di un bambino che preferirebbe stare a scuola piuttosto che lavorare (questa è retorica e di parte, va beh !) alcune annidate nella vagina vegetale di un fiore altre in un elettrodotto  . Ma avranno la memoria dei transiti? Secondo alcuni si, come sull’ acqua in cui la luna si è riflessa resta un’ impronta una traccia, una memoria: l’essenziale: l’impronta del rossetto sul bicchiere, quella dell’urina sulle mutande o in  gore secche sulle materasse; ci deddono essere tracce così penso sulle particelle infinitesimali della materia gore di noi, di fiore, di gatto sui neutrini danzanti macchiati d’essenziale, sicuramente enormi, per particelle ancora più minute, macchiati di macchie che ne spiegano la storia: niente è puro tutto è splendidamente macchiato,neutro mai e men che mai neutrino, fatto  piuttosto di macchie sovrapposte che negano per paradosso ogni substrato se non come limite all’individuazione d’origine della macchia di cui si perde memoria, bordo dei ricordi. La lepre pesta nel mortaio il filtro, trae l’essenziale e rigoverna, va nella case di tutti ed entra in contatto con l’essenziale di ognuno, va e rigoverna va e paga per entrare in contatto con l’essenziale, con ciò che ha reso ognuno tranSITOriamente immortale. Riflette ed elabora l’eternità  paga per essere un riflesso di un nuovo mondo dove si paga per aiutare, - è un regalo a  se stessi avere la possibilita di spendersi per gli altri- dove la sperimentazione scientifica è tutt’uno con la vita, con la casa  e gli affetti, senza  accelleratori  .piuttosto decelerando, ascoltaldo dei sughi le tracce residue, l’inafferrato, l’inafferrabile .  

postilla
Aion è il tempo  precronologico, acronologico: la convivenza degli spazio/tempo fuori dall'asse ternario (aeTERNO) di prima, ora, dopo; é una composizione a sciame (aiolo) sciamante non gerarchica, non divorante, in cui il tempo si fa compresenza di tutti gli spazi, aiola; qui si annullano i contrasti, le contraddizioni si amano facendosi cosmocaos ( da qui- pas paizon- forse ed in parte  arriva anzi sta, sciAMANO il RIGOVERNATORE Lunare, da sempre e per poco rigoverna e si spende.......... sciAMA...... )  

aggiunta terminale al telefono
Le particelle sono Leprotte  feconde,prolifiche e proletarie, .come la lepre sono fecondate da tutto ciò con cui si incontrano.
Memoria come genoma di vita futura-macchie.
Non esistono neutrini ma microsopici leprotti laSCIVI e prolifici.

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