Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio

MUSEO DELL'ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA IN ESILIO

Il progetto ideato da Cesare Pietroiusti, in collaborazione con Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco, intende raccogliere su tutto il territorio italiano opere realizzate da personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione mediatica.
Il Museo non avrà una sede fisica fissa: concepito come entità nomade sarà esiliato presso istituzioni museali e associazioni culturali estere.

lunedì 7 novembre 2011

Space Metropoliz / Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio
In esilio sulla Luna
IL RIGOVERNATORE LUNARE
performance di Giuliano Nannipieri
sabato 22 ottobre 2011 - ore 15,00 - Metropoliz_città meticcia - via Prenestina 913 - Roma
“[...]La lepre pesta nel mortaio il filtro, trae l’essenziale e rigoverna, va nella case di tutti ed entra in contatto con l’essenziale di ognuno, va e rigoverna va e paga per entrare in contatto con l’essenziale, con ciò che ha reso ognuno tranSITOriamente immortale. Riflette ed elabora l’eternità  paga per essere un riflesso di un nuovo mondo dove si paga per aiutare, - è un regalo a  se stessi avere la possibilita di spendersi per gli altri- dove la sperimentazione scientifica è tutt’uno con la vita, con la casa  e gli affetti, senza  acceleratori  .piuttosto decelerando, ascoltaldo dei sughi le tracce residue, l’inafferrato, l’inafferrabile[…]”  
(Giuliano Nanniperi)
Metropoliz, spazio di sperimentazione sociale e abitativa, rappresenta uno di quei luoghi in cui la produzione culturale si esprime liberamente perché estranea all’autocelebrazione mediatica che tende a sottrarsi a voci critiche. Uno spazio dove si creano piani di realtà e di densità di significato che mancano nei luoghi deputati all’arte e alla cultura.
Ed è in questo luogo che Giuliano Nannipieri darà vita alla performance Il Rigovernatore lunare. Impegnato nell'ultimo periodo in una ricerca basata sul concetto del “pagare per esistere”, ribalta la logica del rapporto governatore/governato andando come la lepre lunare di una favola cinese a ri-governare le case degli abitanti della Città Meticcia.
Il “Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio” , progetto di Cesare Pietroiusti, curato da Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco, promuove su tutto il territorio italiano una ricerca con lo scopo di individuare personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione mediatica. Si intendono esplorare anche le aree della ricerca scientifica o para-scientifica, dell’attivismo politico o della pratica simil-religiosa, specie quelle che si esprimono in forme non omologabili né definibili al'interno di paradigmi disciplinari, ideologici o rituali prefissati.
Il Museo si muove lungo i margini di luoghi fisici o ideali per indagare le pieghe entro cui nascono e si sviluppano forme altre di espressione artistica. Produzioni nate dall’esilio e che saranno destinate all’esilio: la collezione che si andrà a formare sarà infatti esposta esclusivamente fuori dal territorio italiano.
Giuliano Nannipieri, performer, poeta e filosofo livornese, lavora come maestro elementare. Si è occupato in questi anni di parassitismo artistico attraverso azioni non autorizzate in istituzioni come il Museo Pecci di Prato o la Biennale di Venezia. Da circa un anno collabora al progetto Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio.

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