sedici.dicembre.duemiladieci
Cari esiliati...
i due incontri di oggi con Piccio degli Stalker e con Fausto Delle Chiaie hanno innescato in me alcune riflessioni.Innanzitutto è stato interessante cominciare a parlare di mercato e di sistema arte.
A pranzo con Piccio si è anche parlato della dimensione territoriale dell'artista.Quindi le metodologie che continueranno gli artisti scelti nel proprio habitat mentre vengono esiliati da noi.L'idea di un artista di "quartiere" libero di creare è molto suggestiva.
L'incontro con Fausto è stato tanto freddo (climaticamente) quanto interessante.Mentre raccontava aneddoti e spiegava la sua visione del progetto ha parlato della bellezza di un "museo che si muove".Questo definizione nel mio cervello si è trasformato in "museo nomade" quindi "pensieri e scelte nomadi".Il nostro museo non si muove solo fisicamente come un qualsiasi "museo itinerante" ma soprattutto si muove in un nomadismo di ricerche,personaggi,linguaggi,prospettive varcando ogni giorno confini fino al giorno prima impensabili.
Un museo che si sposta portando un arte senza patria perché non compresa/scelta da istituzioni o non volutamente comprensibile perché chi la crea non vuole farne parte.Insomma questi sono miei svarioni serali non ancora definiti nella mia testa ma sarebbe bello cominciare anche a parlare di più di concetti come esilio,confine,nomadismo,mercato...
buona serata!!
[Mattia Pellegrini]
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