ll
Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio è un progetto di
Cesare Pietroiusti in collaborazione con Mattia Pellegrini, Davide
Ricco e Alessandra Meo. Dal 2010 sta sviluppando una ricerca allo
scopo di individuare personalità singole o collettive che svolgono
attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della
comunicazione mediatica.
Nel
2011 il Museo in Esilio è stato ospite al Padiglione Spagnolo per la
54ma Biennale di Venezia, all’interno del progetto “The
Inadequate” di Dora Garcia. All’interno del padiglione il Museo
in Esilio ha portato la “comunicazione in assenza” di Aldo
Piromalli che, invitato a partecipare da Giulia Girardello, ha deciso
di spedire per tutta la durata della Biennale le sue lettere al
Padiglione.
A
seguito di questa collaborazione è nato un libro: Se io sono la
Lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell’esilio con un testo di
Dora Garcia, a cura di Mattia Pellegrini e Giulia Girardello, edito
da Sensibili alle Foglie.
Il
testo, che racconta attraverso i suoi scritti la figura di Aldo
Piromalli e la sua radicalità artistica ed esistenziale, sarà
presentato grazie all’ospitalità di S.a.L.E. Docks dagli autori,
dall’editore Nicola Valentino e dall’artista Cesare Pietroiusti.
EXILE
è un progetto di Dora Garcia attualmente in fase di realizzazione
per la mostra Host and Guest curata da Steven Henry Madoff per il
Museum of Art di Tel Aviv. EXILE rende omaggio alla figura di Aldo
Piromalli, artista in esilio esistenziale. Dora Garcia ha
riconosciuto in Aldo Piromalli una figura emblematica dell’idea di
inadeguatezza e di esilio e a lui ha voluto ispirarsi per la mostra
di Tel Aviv.
Il
progetto EXILE vuole abbracciare tutti i diversi significati di
questa parola complessa. Primo, la condizione o un periodo di assenza
forzata o volontaria dal proprio paese o dalla propria casa. Secondo,
una persona che è in esilio, letteralmente o metaforicamente,
geograficamente o spiritualmente. Terzo, vuole abbracciare i suoi
sinonimi: bando, deportazione, spostamento, dislocazione, espulsione,
retrocessione. Questi sinonimi acquisiscono un significato più
severo quando il progetto è situato dove sarà esposto: Tel Aviv e
Israele. Ma il progetto non deve essere ridotto alla prima pagina
politica, per quanto urgenti possano essere questi temi. L'esilio è
anche una necessità, uno stato quasi inevitabile e obbligatorio per
un artista in relazione alla storia e società.
Il
progetto è formalizzato mediante lettere inviate a Tel Aviv Museum
of Art dall’esilio di sei individui e un museo: Michal Bar Or,
Museo in Esilio, Giulia Girardello, Alma Itzhaky, Luciana Kaplun,
Dora Garcia e Aldo Piromalli.
Nel
workshop proposto a S.a.L.E. Docks dal Museo dell’arte
contemporanea italiana in esilio si lavorerà alla
redazione-creazione di lettere sul tema dell’esilio. Tutti i
materiali prodotti saranno poi inviati al Museo di Tel Aviv, secondo
le modalità stabilite dall’artista, come contributo al progetto
EXILE.
Chi
vuole partecipare è invitato a presentarsi al laboratorio già con
materiale (foto, lettere, manoscritti, articoli e altro materiale che
può essere spedito tramite posta ordinaria) che rifletta per loro il
concetto di Esilio.
A
questo scopo è attivata fin d’ora una mailing list per cominciare
in modo libero a riflettere e scambiarsi idee sul tema. L’invito a
prendervi parte è aperto a tutti, per essere inseriti nella
discussione è sufficiente inviare una email con oggetto “EXILE
VENEZIA” a pellegrinimattia@ymail.com.
Alla
presentazione al S.a.L.E. sarà disponibile una selezione delle
pubblicazioni di Sensibili alle Foglie. Un'ottima occasione per
conoscere un'editoria davvero speciale!
Sensibili
alle foglie è una cooperativa di produzione e lavoro ma è anzitutto
un modo di guardare, un modo di cercare, di porre domande sui vissuti
delle esperienze estreme, sui dispositivi totalizzanti che sono
all’opera nei gruppi, nelle associazioni e nelle istituzioni, sulle
risposte di adattamento e sulle risorse creative delle persone che le
attraversano.
Nessun commento:
Posta un commento