Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio

MUSEO DELL'ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA IN ESILIO

Il progetto ideato da Cesare Pietroiusti, in collaborazione con Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco, intende raccogliere su tutto il territorio italiano opere realizzate da personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione mediatica.
Il Museo non avrà una sede fisica fissa: concepito come entità nomade sarà esiliato presso istituzioni museali e associazioni culturali estere.

sabato 16 marzo 2013

Workshop EXILE




Nel workshop si lavorerà alla redazione-creazione di lettere sul tema dell’esilio per la partecipazione del Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio al nuovo progetto di Dora Garcia EXILE (all’interno della mostra Host And Guest curata da Steven Henry Madoff presso il Museum of art di Tel Aviv che sarà presentato nella primavera del 2013).

Il Museo in Esilio è stato ospite al Padiglione Spagnolo per la 54ma Biennale di Venezia, all’interno del progetto “The Inadequate” di Dora Garcia. All’interno del padiglione il Museo in Esilio ha portato la “comunicazione in assenza” di Aldo Piromalli che, invitato a partecipare da Giulia Girardello, ha deciso di spedire, per tutta la durata della Biennale, le sue lettere.

L’artista spagnola ha riconosciuto in Aldo Piromalli una figura emblematica dell’idea di inadeguatezza e di esilio e a lui ha voluto ispirarsi per la mostra di Tel Aviv.

Durante questa nuova collaborazione è anche nato un libro: Se io sono la Lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell’esilio, con un testo di Dora Garcia, a cura di Mattia Pellegrini e Giulia Girardello edito da Sensibili alle Foglie, che è parte integrante del progetto e che sarà utilizzato per comprendere, attraverso i suoi scritti, Aldo Piromalli e la sua radicalità artistica ed esistenziale.



I partecipanti sono invitati a presentarsi al laboratorio già con materiale (foto, lettere, manoscritti, articoli e altro materiale che può essere spedito tramite posta ordinaria) che rifletta per loro il concetto di Esilio.








EXILE - progetto di Dora Garcia in fase di realizzazione per la mostra Host and Guest curata da Steven Henry Madoff per il Museum of Art di Tel Aviv - vuole abbracciare tutti i diversi significati di questa parola complessa. Primo, la condizione o un periodo di assenza forzata o volontaria dal proprio paese o dalla propria casa. Secondo, una persona che è in esilio, letteralmente o metaforicamente, geograficamente o spiritualmente. Terzo, vuole abbracciare i suoi sinonimi: bando, deportazione, spostamento, dislocazione, espulsione, retrocessione.
Questi sinonimi acquisiscono un significato più severo quando il progetto è situato dove sarà esposto: Tel Aviv e Israele. Ma il progetto non deve essere ridotto alla prima pagina politica, per quanto urgenti possano essere questi temi. L'esilio è anche una necessità, uno stato quasi inevitabile e obbligatorio per un artista in relazione alla storia e società.
EXILE rende omaggio alla figura di Aldo Piromalli, artista in esilio esistenziale.

Il progetto è formalizzato mediante lettere inviate a Tel Aviv Museum of Art dall’esilio di sei individui e un museo: Michal Bar Or, Museo in Esilio, Giulia Girardello, Alma Itzhaky, Luciana Kaplun, Dora Garcia e Aldo Piromalli.



Il Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio dal 2010 svolge una ricerca allo scopo di individuare personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione mediatica. La ricerca è svolta sia in istituzioni psichiatriche, penitenziarie e riabilitative in genere, che nelle aree di disagio e di marginalità sociale, ma dedica considerazione anche a personaggi isolati, eccentrici, border-line, che si dedicano ad attività bizzarre, indefinite che magari sono noti a piccole comunità (un villaggio, un quartiere, un gruppo sociale ecc.).
Sono inoltre cercati con particolare interesse artisti che, o per propria scelta o perché ne sono stati espulsi, operano fuori dai circuiti del sistema dell’arte contemporanea italiana. Sono esplorate anche le aree della ricerca scientifica o para-scientifica, dell’attivismo politico o della pratica simil-religiosa, specie quelle che si esprimono in forme non omologabili né definibili all'interno di paradigmi disciplinari o comunitari prefissati.

Il workshop si svolgerà in collaborazione con il progetto artistico Le Musée en valise di Silvia Pujia & Maria Teresa Zingarello, all'interno della mostra “VOCI d'arte contemporanea a Roma” presso il MLAC.

Le Musée en valise è il naturale proseguimento di GREVE en valise (2012), un progetto sviluppato durante una residenza d’artista presso il centro d’arte La Chambre Blanche, Canada e, come quest’ultimo, prende spunto da una riflessione su La boîte-en-valise di Duchamp e dalla sua idea di un museo fai-da-te. Le Musée en valise, nasce dalla volontà di analizzare l’orientamento artistico e culturale adottato dai luoghi non deputati e indipendenti che si pongono al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, inclusi i luoghi non necessariamente legati a una sede fisica. All’interno del MLAC la struttura cubica, smontabile e trasportabile, fungerà da dispositivo museale aperto e nomade, un «museo portatile o anti-museo… una provocazione al museo tradizionale» (Duchamp) in grado di generare e dispiegare momenti di riflessione e dibattito in situ e di dar luogo a una vera e propria piattaforma relazionale tra i luoghi indipendenti coinvolti nell’iter progettuale. È con tal proposito che Le Musée en valise si propone di ospitare il Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio ed il workshop per la partecipazione al progetto EXILE di Dora Garcìa.

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