Nel workshop si lavorerà alla redazione-creazione di lettere sul tema dell’esilio per la partecipazione del Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio al nuovo progetto di Dora Garcia EXILE (all’interno della mostra Host And Guest curata da Steven Henry Madoff presso il Museum of art di Tel Aviv che sarà presentato nella primavera del 2013).
Il
Museo in Esilio è stato ospite al Padiglione Spagnolo per la 54ma
Biennale di Venezia, all’interno del progetto “The Inadequate”
di Dora Garcia. All’interno del padiglione il Museo in Esilio ha
portato la “comunicazione in assenza” di Aldo Piromalli che,
invitato a partecipare da Giulia Girardello, ha deciso di spedire,
per tutta la durata della Biennale, le sue lettere.
Durante
questa nuova collaborazione è anche nato un libro: Se
io sono la Lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell’esilio,
con un testo di Dora Garcia, a cura di Mattia Pellegrini e Giulia
Girardello edito da Sensibili alle Foglie, che è parte integrante
del progetto e che sarà utilizzato per comprendere, attraverso i
suoi scritti, Aldo Piromalli e la sua radicalità artistica ed
esistenziale.
I
partecipanti sono invitati a presentarsi al laboratorio già con
materiale (foto, lettere, manoscritti, articoli e altro materiale che
può essere spedito tramite posta ordinaria) che rifletta per loro il
concetto di Esilio.
EXILE
-
progetto
di Dora Garcia in fase di realizzazione per la mostra Host
and Guest
curata da Steven Henry Madoff per il Museum of Art di Tel Aviv -
vuole abbracciare tutti i diversi significati di questa parola
complessa. Primo, la condizione o un periodo di assenza forzata o
volontaria dal proprio paese o dalla propria casa. Secondo, una
persona che è in esilio, letteralmente o metaforicamente,
geograficamente o spiritualmente. Terzo, vuole abbracciare i suoi
sinonimi: bando, deportazione, spostamento, dislocazione, espulsione,
retrocessione.
Questi
sinonimi acquisiscono un significato più severo quando il progetto è
situato dove sarà esposto: Tel Aviv e Israele. Ma il progetto non
deve essere ridotto alla prima pagina politica, per quanto urgenti
possano essere questi temi. L'esilio è anche una necessità, uno
stato quasi inevitabile e obbligatorio per un artista in relazione
alla storia e società.
EXILE
rende
omaggio alla figura di Aldo Piromalli, artista in esilio
esistenziale.
Il
progetto è formalizzato mediante lettere inviate a Tel Aviv Museum
of Art dall’esilio di sei individui e un museo: Michal Bar Or,
Museo in Esilio, Giulia Girardello, Alma Itzhaky, Luciana Kaplun,
Dora Garcia e Aldo Piromalli.
Il
Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in Esilio dal 2010 svolge una
ricerca allo scopo di individuare
personalità singole o collettive che svolgono attività creative
sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti della comunicazione
mediatica. La ricerca è svolta sia in istituzioni psichiatriche,
penitenziarie e riabilitative
in genere, che nelle aree di disagio e di marginalità sociale, ma
dedica considerazione anche a personaggi isolati, eccentrici,
border-line,
che si dedicano ad attività bizzarre, indefinite che magari sono
noti a piccole comunità (un villaggio, un quartiere, un gruppo
sociale ecc.).
Sono
inoltre cercati con particolare interesse artisti che, o per propria
scelta o perché ne sono stati espulsi, operano fuori dai circuiti
del sistema dell’arte contemporanea italiana. Sono esplorate anche
le aree della ricerca scientifica o para-scientifica, dell’attivismo
politico o della pratica simil-religiosa, specie quelle che si
esprimono in forme non omologabili né definibili all'interno di
paradigmi disciplinari o comunitari prefissati.
Il
workshop si svolgerà in collaborazione con il progetto artistico Le
Musée en valise di Silvia Pujia & Maria Teresa Zingarello,
all'interno della mostra “VOCI d'arte contemporanea a Roma”
presso il MLAC.
Le
Musée en valise
è il naturale proseguimento di GREVE
en valise
(2012), un progetto sviluppato durante una residenza d’artista
presso il centro d’arte La Chambre Blanche, Canada e, come
quest’ultimo, prende spunto da una riflessione su La
boîte-en-valise
di Duchamp e dalla sua idea di un museo fai-da-te. Le
Musée en valise,
nasce dalla volontà di analizzare l’orientamento artistico e
culturale adottato dai luoghi non deputati e indipendenti che si
pongono al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, inclusi i
luoghi non necessariamente legati a una sede fisica. All’interno
del MLAC la struttura cubica, smontabile e trasportabile, fungerà da
dispositivo museale aperto e nomade, un «museo portatile o
anti-museo… una provocazione al museo tradizionale» (Duchamp) in
grado di generare e dispiegare momenti di riflessione e dibattito in
situ e di dar luogo a una vera e propria piattaforma relazionale tra
i luoghi indipendenti coinvolti nell’iter progettuale. È con tal
proposito che Le
Musée en valise
si propone di ospitare il Museo dell'Arte Contemporanea Italiana in
Esilio ed il workshop per la partecipazione al progetto EXILE di Dora
Garcìa.
Nessun commento:
Posta un commento